sabato, agosto 16, 2008

Ivano Brugnetti, una (buona) medaglia di cartone

Un russo che va come una moto. Un australiano che quasi "corre", un cinese sconosciuto. Gli unici atleti credibili, nella 20 chilometri che si è svolta questa notte (alle 3 ora italiana) sono stati l’ecuadoriano Jefferson Perez, e il nostro Ivano Brugnetti, quinto e medaglia di cartone.
Ma andiamo con ordine. Vado a letto alle 22. 30 dopo aver puntato la sveglia sulle 2.50, in tempo per godermi la possibile medaglia di Ivano. Alla marcia sono affezionato perché ne ho praticata un po' da ragazzino, in tempo per farmi doppiare di sette giri dal primo in una gara all'Arena di Milano. Però, in compenso, feci il record societario evinsi un paio di scarpe da marcia. Poi Brugnetti si allena al Parco Nord, vicino a Milano che è a due passi da dove abito.
Levataccia, quindi. Partenza promettente del nostro, sempre nelle prime posizioni, senza però sfiancarsi. Metto sulla Rai, poi vado su Eurosport, ma lì c'è Rondelli che gufa su Brugnetti. Dal suo commento si capisce già come va a finire. Male. Quindi torno sulla Rai. Senza entusiasmo. Monetti è un po' soffocato, troppo nelle retrovie. Sembra parli dall'aldilà. La cronaca della marcia sulla Rai va e viene, intervallata da altri avvenimenti. La gara procede abbastanza monotona fino ad un certo punto, quando, nei chilometri finali, allunga il russo Valeriy Borchin. E' il famoso cambio di ritmo. A stare incollato al russo ci prova Jefferson Perez, uno che ci sa fare. Ivano prosegue con il suo passo. L'illusione che rientrerà sui primi in maniera graduale dura un paio di minuti, forse meno. Poi il distacco si fa voragine.

Perez tiene duro, poi cede. A me, sinceramente, questo russo mi sembra vada troppo forte.
Considerazioni, mica poi tanto personali, visto che trovano il conforto anche della Gazzetta.
"Il suo stile era ottimo – dice poi il tecnico di Brugnetti, Antonio La Torre – speriamo che poi non si scopra che lui non era pulito" alludendo alla lista dei russi tenuti sotto stretta osservazione dalla WADA (agenzia mondiale antidoping) per i controlli doping che, qualche tempo prima dell’Olimpiade, ha fatto sospendere ben 7 atlete russe. Lista di cui Borchin fa parte.

Al bronzo ci arriva invece l’australiano Jared Tallent che però marcia male, a tratti sembra corricchiare. Il cinese, non ne parliamo. Infine Brugnetti che, inspiegabilmente, ai microfoni della Rai lo abbiamo visto sereno e soddisfatto e con la voglia di tornaread allenarsi a settembre per preparare la prossima Olimpiade.

Dietro a Ivano si sono classificati gli altri azzurri, Rubino al 18esimo posto, in 1:22’11” e Nkouloukidi, 37esimo, in 1:26’53. Simpatico Nkouloukidi, non solo all’esordio olimpico "Ma anche in una qualsiasi gara di alto livello, come Europei o Mondiali".
Però mi chiedo: ha senso portare ad una Olimpiade un atleta giovane e inesperto che non ha mai partecipato ad una grande competizionePerché mandare gli atleti allo sbaraglio? Le Olimpiadi non sono anche un premio alla carriera, ovvero l'attestazione di un livellotecnico e di una maturità che si è acquisita? Questo ragazzo non poteva essere testato meglio in qualche gara a livello internazionaleprima di portarlo a Pechino con il rischio di andare in contro a qualche brutta figura?

Nessun commento: