giovedì, luglio 06, 2006

Italia Germania come non l'avete mai vista (e sentita)


Forse, i telecronisti sono argentini. La telecronaca è davvero uno spasso
http://www.youtube.com/watch?v=ZqukI3pxSoU&search=alemania%20italia

Il Papa in Turchia

In Turchia, alcuni giorni fa, è stato ferito un sacerdote francese, P. Pierre Brunissen.
Grazie ad
Asia News leggiamo un'intervista a Mons. Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia, che denuncia l'atteggiamento della stampa turca, e ne teme una campagna avversa per la prossima visita del Papa in Turchia.
Il sito di Asia News è uno dei più interessanti perché va a scovare notizie e produce approfondimenti giornalistici che non sempre si trovano interrogando altre fonti.

martedì, luglio 04, 2006

Doping e FILOSOFIA



Le parole più appropriate per giudicare il fenomeno del doping che in questi giorni sta tenendo banco sulle pagine di tanti giornali (è nota l'esclusione dei principali protagonisti alla vigilia del Tour de France 2006) sembrano essere quelle del filosofo, persona pagata apposta, si direbbe, proprio per ragionare.

C'è un passaggio profetico di un libro del pensatore francese Alain Finkielkraut che analizza il mondo contemporaneo.
Ne "Noi, i moderni" (edizione Lindau) il pensatore - laico di origine ebrea e polacca, dedica un breve capitolo, intitolato Troppo alto, troppo veloce, troppo forte! proprio allo sport e, in particolare, al fenomeno del doping. (foto da internet). Ecco alcuni brani.

Di tutte le pratiche umane , ce n'è una che replica al limite scavalcandolo letteralmente, e che fa del superamento una frontiera sempre spostata in avanti: è lo sport. Occupazione ludica, che però nulla ha di superficiale: è l'attività paradigmatica in cui l'uomo moderno prende coscienza della propria vocazione: "Iniziativa? Il calcio ve ne darà! Ne sono convinto!" - dichiarava Pierre de Coubertin all'inizio del XX secolo, in un discorso agli alunni di una scuola secondaria.

Gli Antichi consumavano con ingordigia e senza alcuna vergogna ogni sorta di sostanza destinata a moltiplicarne artificialmente le forze e le capacità. I moderni hanno sostituito il metodo alla magia: hanno medicalizzato il doping. E anche il doping, come tutto il resto, s'impegna ad andare oltre. Da qui la minaccia che oggi pesa sull'essenza stessa dello sport. Non si è più sicuri che vinca il migliore. La vittoria forse va al meglio dopato. Il sospetto rovina lo spettacolo e dissipa l'incantodemocratico di un'altissima competizione ad armi pari.

E non è tutto. L'ingegneria genetica allarga vertiginosamente il campo del doping. Non solo droghe impossibili da rilevare sostituiscono ormai quelle più facili da scoprire, ma la scienza è in procinto di modificare le cellule per far sì che siano esse stesse aprodurre le sostanze necessarie.

Certo, non siamo ancora arrivati a questo punto, ma siamo andati abbastanza lontano per farcene irretire. I campioni, che una volta erano la magnifica incarnazione del rifiuto dell'umanità di lasciarsi rinchiudere entro una definizione, adesso ci appaiono sempre più come le cavie del post umano. (...)

lunedì, luglio 03, 2006

Uno, due, tre (o forse più) dottor Fuentes!


Che tristezza! Le cronache di questi giorni abbondano di particolari sulla nota
vicenda di doping che ha coinvolto un medico spagnolo, il dottor Fuentes, e un gruppo numeroso di atleti, in particolare ciclisti. Ma non solo.

I commentatori Rai al seguito del Tour de France l'altro giorno hanno raccontato in Tv che girano già diverse indiscrezioni sull'argomento e secondo una di queste oltre al dottor Fuentes, in Spagna agivano (o agiscono, questo non è stato specificato) almeno tre o quattro medici in "supporto" ai corridori.

Sembra che i medici fossero in concorrenza e i ciclisti si rivolgessero a loro secondo la disponibilità del proprio portafoglio, scegliendo il più economico o comunque il migliore, calcolando costi e benefici.

Una "cura" completa del dottore costava, come base, almeno 30 mila euro. (A destra una foto di un ciclismo d'altri tempi)

Non a tutti piace Piero Angela

La scorsa settimana "Piero Angela, a Superquark ha presentato"L'odissea della vita", un documentario sulla gravidanza (raccontata non solo dall'interno del pancione, ma anche dall'esterno, con la storia dei futuri papa' e mamma). Le immagini in 3D dell'interno del pancione in effetti erano bellissime. Ma il resto non mi e' piaciuto. Andava visto muto.
Il documentario, pur suggestivo, era pieno di luoghi comuni. All'inizio, quando lei rimane incinta, la domanda fatidica: "E' un figlio voluto?", perche' si sa, questa e' condizione necessaria per portare avanti la gravidanza. Per tutto il filmato, sono stati sempre in tre: lui, lei e il dottore. Stavano sempre dal medico. E poi, soprattutto, il momento del parto: le doglie indotte, e poi l'epidurale (quella che piace tanto a Livia Turco). Un parto totalmente medicalizzato, senza nessun motivo apparente. Sia chiaro: l'epidurale, chi vuole, la facesse pure. E soprattutto, la facesse chi ne ha realmente la necessita'. Ma non si capisce perche' anestetizzarsi a priori, comunque, prima disentire i dolori. So di cosa parlo, ho partorito tre volte, sono stati parti naturali e normali. E' stato bellissimo, anche se, ovviamente, molto doloroso. Non riesco a capire come si possa partorire senza provare dolore, come si possa spingere senza sentire pienamente le contrazioni.
Dopo il parto - chiaramente sto parlando di quelli nella norma, senza complicazioni - le donne sono contente, perche' sono riuscite a superare una grande prova. io ero veramente contenta, e non avrei mai chiesto l'epidurale. Insomma, fra poco si potra' partorire solo con cesareo o con epidurale. E il parto naturale? Sono certa che gente come Carlo Bellieni, ad esempio, avrebbe trovato molto da ridire sul modo in cui hanno rappresentato il feto: quasi un bambolotto, senza sensazioni, umori, pensieri...agiva solo la mamma.
Il pezzo forte e' venuto dopo, con il colloquio fra Piero Angela e il Prof. Redi, biologo dell'Universita' di Pavia che tante soddisfazioni ci ha dato lo scorso referendum, a fianco di Veronesi & C. Piero Angela si e' soffermato a lungo sul fatto che, subito dopo la fecondazione, per 72 ore i nuclei dei gameti maschili e femminili sono separati. Ci mancava solo che spuntasse fuori Giuliano Amato con il cartello "congelatel'ootide".
Ma la vera chicca e' stata quella degli aborti spontanei. Angela e Redi hanno detto che molti concepimenti finiscono naturalmente in aborti ed hanno anche comunicato che solo per una piccola percentuale (il 15%, mi pare) degli embrioni continua la gravidanza: hanno concluso che l'efficacia delle tecniche di fecondazione artificiale e' maggiore di quella della fecondazione naturale. Nati in laboratorio e' meglio, insomma. Questi dati sono falsi, naturalmente. Il numero di aborti spontanei dei primissimi giorni non supera il 30%. L'opera di demolizione della verita', della naturalita' e delle esperienze fondamentali della vita, continua incessantemente.
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