venerdì, febbraio 16, 2007

Padovan va a Dieci, anzi no

Oggi Giancarlo Padovan, direttore di Tuttosport, avrebbe smentito l'anticipazione apparsa su Dagospia, e ripresa anche su questo blog, secondo la quale starebbe per lasciare il giornale per per affiancare Ivan Zazzaroni al vertice di “Dieci”, il nuovo quotidiano sportivo che sarà in edicola nei primi giorni di marzo.

Giancarlo Padovan a "Dieci"

Secondo un'anticipazione di Dagospia, Giancarlo Padovan lascia la direzione di “Tuttosport” per affiancare Ivan Zazzaroni al vertice di “Dieci”, il quotidiano sportivo che sarà in edicola nei primi giorni di marzo.

Lo staff del giornale si compone di una quarantina i giovani giornalisti, frutto anche della selezione avvenuta nelle scorse settimane. Lo stile del giornale dovrebbe avvicinarsi a Libero e a Marca, quindi piuttosto aggressivo. La data di uscita del giornale è fissata per i primi di marzo e tutto fa pensare, visto il nome della testata, al 10.

Per i giornalisti di Dieci queste sono giornate di prova in cui rodare il motore.

Speciale televisivo su Don Luigi Giussani

Domenica 18 febbraio p.v. alle ore 17.15 circa, su Retequattro, andrà in onda uno speciale dedicato alla vita di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione scomparso il 22 febbraio di due anni fa.

Il programma, curato da Giuseppe Feyles e condotto da Elena Guarnieri, ripercorre la vita del sacerdote lombardo, che attraversa cinquant'anni di storia italiana, dal periodo del boom economico ai turbolenti anni settanta, fino all'incontro con il Papa polacco e con il cardinal Ratzinger.

Lo speciale dura 70 minuti ed è stato realizzato con prezioso materiale di repertorio e con interviste ad alcune delle persone che sono state più vicine a don Giussani.

Elena Guarnieri ha realizzato per l'occasione una approfondita conversazione con Julian Carron, successore di Giussani alla guida del movimento cattolico.

Lo speciale fa parte della serie "Vite straordinarie", il programma dedicato alle biografie dei protagonisti della storia di ieri e di oggi.

giovedì, febbraio 15, 2007

FOTO E POESIA, SOGNI DI PLASTICA


Poesia e fotografia allo Sciorùm di Via Cascina Barocco 9 a Milano. L'appuntamento è per venerdi' 16 febbraio alle ore 20.

Programma: inaugurazione della mostra fotografica "Dreams- sogni di plastica"di Giuseppe Macor. All'inaugurazione, festa della poesia con le case editrici Acquaviva e Albalibri leggeranno i propri componimenti i poeti: Giuseppe D'Ambrosio Angelillo, Roberto Longhi, Francesco Zava, Alberto Figliolia, Edoardo Veronesi Carbone e Paolo Triulzi.

Presenterà la serata il poeta ed editore Clirim Muca.

Tel: 02 4531723 http://www.sciorum.com

martedì, febbraio 13, 2007

MA SE I DICO FINISCONO? COME LO DICO? E A CHI LO DICO, SOPRATTUTTO?

Questo è un intervento che ho trovato su Stranau.it a firma di Assuntina Morresi, davvero esilarante. C'è da ridere oppure piangere. Fate voi.

"Il comma 3 dell'art. 1 della suddetta legge dice che, se i conviventi non si recano insieme all'anagrafe per registrarsi, può andare anche solo uno dei due, che deve poi comunicare all'altro la registrazione avvenuta, mandandogli una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Già l'idea di affidare l'ambaradam sulle coppie di fatto ad una raccomandata è cosa da brivido, da thriller, da appassionati di sport estremi, insomma. Nel migliore dei casi, va per le lunghe. (...)
Ma se ho capito bene quel comma - e chiedo aiuto ad avvocati ed esperti on line - e se la legge venisse approvata così com'è, ne verrebbe fuori un pasticcio esilarante.

Visto che all'anagrafe ci può andare anche un solo convivente, che poi "ha l'onere di darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente; la mancata comunicazione preclude la possibilità di utilizzare le risultanze anagrafiche a fini probatori ai sensi della presente legge", e visto che la ricevuta di ritorno, se convivono, la manda al suo stesso indirizzo, e visto che la ricevuta di ritorno la può firmare chiunque, anche la donna delle pulizie, può benissimo succedere che uno dei due conviventi dichiari la convivenza senza che l'altro lo sappia.

Cioè Tizio e Caia vivono insieme. Caia va all'anagrafe, manda a Tizio la raccomandata, che arriva quando Tizio è al lavoro, a casa c'è lei - perchè convive - e firma la ricevuta, oppure a casa c'è la donna delle pulizie, che dà la raccomandata a lei, e Tizio non sa che ha fatto un DICO.

Qualcuno mi spieghi se ho capito male.
Perchè se ho capito bene, potete immaginare da soli cosa significa tutto questo.
Insomma: se i due non vanno a registrarsi all'anagrafe, insieme o separatamente, come fanno all'anagrafe ad essere sicuri che quei due vogliono dichiararsi come coppia di fatto?

La cosa è ancora più ridicola se si legge l'art. 6
"1. Il cittadino straniero extracomunitario o apolide, convivente con un cittadino italiano e comunitario, che non ha un autonomo diritto di soggiorno, può chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per convivenza."
In pratica, Tizio fa venire Caia come badante, dal Kazakistan. Tizio non la mette in regola, ma fa un DICO: va all'anagrafe, le manda una raccomandata - rigorosamente in italiano - con ricevuta di ritorno, e il gioco è fatto. Non le pagherà mai i contributi, ma lei è regolare.

Oppure Tizio, dallo Yemen, viene in Italia a lavorare, e fa venire Caia, dal Pakistan, e fa un DICO. Dopo due anni la manda via, e fa venire Sempronia, e fa un altro DICO. E così via. Tizio deve solo mandare raccomandate - rigorosamente in italiano, a casa sua, a donne pakistane, magari pure analfabete : siamo certi di non coprire una situazione di sfruttamento? siamo certi che la nostra anagrafe potrà controllare che Tizio, Caia, Sempronia, non siano sposati nei loro paesi?
E poi c'è un problema: la legge non spiega come si chiudono, i DICO. Non c'è scritto. Non lo dicono, appunto.

Ma come, tutta questa canea, e poi neanche si possono lasciare? Coppie di fatto indissolubili? Ma gliel'hanno detto al Vaticano?

Probabilmente si deve dedurre che i due si separano così come si sono messi insieme. Di nuovo con una raccomandata? Ancora con ricevuta di ritorno? Quella che può mandare solo uno dei due, quella che la ricevuta la firma la donna delle pulizie e l'altro non lo sa che si sono lasciati? Come all'inizio, insomma? E se basta solo uno dei due, per lasciarsi, che si fa, il ripudio? Per lettera? E come saranno, i moduli delle ricevute di ritorno, listati a lutto?"