venerdì, giugno 01, 2007

Rinvio 24 Ore al Parco Nord


La 24 Ore al Parco Nord e' stata rinviata al 23/06: le previsioni per il weekend sono pessime, e visto che basta anche solo un'acquazzone per riempire l'invaso intorno al quale e' costruito il velodromo, per motividi sicurezza e fruibilita' della struttura preferiamo rinviare.

L'Italia del Giro


LIBRI

Il Giro è entrato nella settimana conclusiva, e la classifica sembra in gran parte disegnata. Per chi vuole lasciare la cronaca di questi giorni e vivere le atmosfere della corsa rosa dello scorso anno domenica 3 giugno c'è un appuntamento interessante. Alle 21, al NordEst Caffè di via Borsieri 35, nel quartiere Isola, Gian Luca Favetto presenta Italia, provincia del Giro, edizioni Mondadori.


Il libro raccoglie le impressioni e le esperienze di Favetto al seguito della carovana rosa dello scorso anno.

La lettura dei brani sarà accompagnata dalla fisarmonica di Stefano Civetta. L'autore è giornalista e ha scritto vari libri: i titoli li puoi trovare a questo indirizzo:

"Molto rumore per nulla. Il Papa, la pedofilia e il documentario "Sex Crimes and the Vatican""

Non solo sport
L'intervento di Massimo Introvigne pubblicato come "Preti pedofili, le falsità del video Bbc" su Avvenire del 30 maggio 2007.

"Solo la rabbia laicista dopo il Family Day spiega perché, subito dopo la grande manifestazione romana, all’improvviso il documentario dell’ottobre 2006 della BBC “Sex Crimes and the Vatican” abbia cominciato a circolare su Internet con sottotitoli italiani, e i vari Santoro abbiano cominciato ad agitarsi. Il documentario, infatti, è merce avariata": Qui per proseguire la lettura.

giovedì, maggio 31, 2007

Giro: ancora l'incubo doping

Il Giro delle delusioni/2
L'incubo del doping ancora sul Giro. La Procura antidoping del Coni ha compiuto controlli a sorpresa al Giro d'Italia, su richiesta dei Nas, per Di Luca, Simoni, Ricco' e Mazzoleni. I 4 corridori sono stati sottoposti al prelievo sangue-urine.

Ieri il procuratore Ettore Torri si e' incontrato con i Nas di Firenze e Brescia per un primo esame dell'inchiesta 'Oil for drugs', effettuata dai Nas nel 2004. Nelle carte dell'inchiesta, oltre al medico abruzzese Carlo Santuccione, appaiono anche i nomi dei 4 corridori testati".
Colpisce molto, in particolare, la precisione "chirurgica" del controllo: fa intendere che le autorità abbiano sospetti precisi su questi corridori.
Di Luca, Simone e Riccò, sono già stati sottoposti ai controlli di routine della corsa previsti per la maglia rosa e per i vincitori di tappa. Per i Nas, evidentemente, non bastano. Ma quindi potrebbe essere una conferma del fatto che i controlli ordinari si possono eludere, e quindi, nella sostanza, non servirebbero a niente. O no?

Il Giro delle DELUSIONI/1

Nella notte controlli antidoping a sorpresa per Di Luca, Simoni, Riccò e Mazzoleni . Staremo a vedere...http://www.gazzetta.it/
La tappa di ieri che prevedeva l'ascesa allo Zoncolan prometteva emozioni, ma solo sulla carta. Distacchi risibili, se teniamo conto delle pendenze da stambecco. Tre le cause. Il tracciato troppofacile, il comportamento del gruppo, il livellamento generale dei big. Il chilometraggio non eccessivo, e una salita vera posta solo al termine della tappa ha addolcito una frazione sbandierata e "venduta dagli organizzatori come capace di fare sfracelli. I big non hanno attaccato ma aspettato l'ultima salita, come ovvio. Di Luca ha difeso la maglia rosa (nel suo diritto), Simoni puntava solo alla tappa, Piepoli sacrificato alla causa (speriamoalmeno che lo paghino bene gli sponsor) per fare il gregarione tassista di lusso.

Riccò? Scomparso nelle nebbie friulane, forse demotivato avendo vinto il tappone delle Tre Cime, non ha ritenuto di fare tutta quella gran fatica per restare con i migliori (tanto avanti c'erano i compagni Simoni e Piepoli). Ai piani alti c'è un certo livellamento. Poco può fare quindi solo lo Zoncolan, per rifilare minuti agli avversari.

Paolo Bettini. Non capisco perché continua a scattare ogni giorno anche su terreni a lui non favorevoli, come se il suo obiettivo fosse mettersi in mostra davanti alle telecamere, per raggiungere chissà quale traguardo? Perché andare in fuga prima delloZoncolan, se poi sulla salita procede come una lumaca. Avrebbe potuto vincere se fosse scattato con mezzagiornata d'anticipo.
Leggi anche: La montagna terribile partorisce il topolino di Cristiano Gatti, pubblicato su Il Giornale
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=181956

mercoledì, maggio 30, 2007

24 Ore Velodromo Parco Nord, 2 giugno 2007


Il Vigorelli? Macchè. Un'elisse perfetta che richiama le evoluzioni dei "maghi" della pista, che all'epoca si chiamavano Maspes e Gaiardoni? Macché. Siamo al Parco Nord, oasi di verde nel crocevia di un paio, forse tre comuni della cintura prossima di Milano,Cinisello, Sesto San Giovanni, Bresso. verso nord, verso la Brianza, il Ghisallo, il Resegone. Il Parco si chiama Nord, Parco Nord.

E siamo qui dove c'è un catino d'asfalto, una pista ricavata da un incavo del terreno usato per raccogliere le acque, quando piove. Un gruppo di volontari, a turno, la tengono aperta. Ingresso 1 euro. Orari da ciclisti lavoratori. Qui si pedala alla sera, o alla domenica. Tutti in fila, in struscio al palmer di quello davanti, a menare. Fuori dal traffico, dalle auto, dalle scie dei camion. E dentro a "menare", a provare la gamba.

In occasione della milanese Notte Bianca dello Sport i volontari dell'associazione datecipista aprono il velodromo del Parco Nord per una 24 ore no stop. La 24 Ore del Velodromo sarà una vera e propria festa della bicicletta animata da gare di velocità notturne con bici a scatto fisso, parata ciclistica dei Bersaglieri, mostre di bici da pista d'epoca. Benvenuti saranno anche i bambini.

Il programma dettagliato della manifestazione è disponibile, con tutti gli aggiornamenti, all'indirizzo www.vigorelli.org/datecipista


Quelli della ruota fissa....

martedì, maggio 29, 2007

Laure Manadou fa sempre parlare di sè

SPORT E GOSSIP. Laure Manadou si è infortunata giocando a bordo vasca con alcuni "colleghi italiani", rischia di saltare alcune gare.

Un lungo antipasto


ATLETICA. I grandi si preparano ai Mondiali del prossimo anno. Sarà una lunga estate, anche di record


Non è bello iniziare ad annunciare una sfida che non ci sarà. Ma tant'è. L'immenso Asafa Powell non potrà sprintare con Gatlin, fuori per doping, nella corsa più veloce e affascinante dell'atletica, i 100 metri. Un vero peccato perché questo si annunciava proprio come la grande sfida della stagione, sul filo del record del mondo.
In ogni caso, per gli appassionati delle corse sul tartan, le emozioni non mancheranno.
Dalle sfide fra keniani ed altri atleti nord africani nel mezzofondo, alle evoluzioni di Yelena Isinbayeva, campionessa olimpica e mondiale di salto con l'asta, dalle esibizioni della bella Kajsa Bergqvist nel salto in alto donne, dove a primeggiare sono in parecchie, alle performance atletiche ripetute della eptathleta Carolina Kluft, brava e bella, e nel suo Paese, anche una vera e propria star mediatica. E intanto c'è una Italia che vuole crescere e punta sempre più in alto. E' il caso, anche al di fuori di metafora, della nostra Antonietta Di Martino che vuole emulare le gesta dell'immensa Sara Simeoni.

Fra le sfide che si annunciano di maggiore spessore tecnico, nei 110 ostacoli c’è quella fra il fortissimo cinese Xiang Liu e il cubano Dyron Robles, entrambi piuttosto giovani hanno ancora notevoli margini di miglioramento e l’esito dei loro duelli può risultare piuttosto incerto. Nel giro di pista c’è da tenere d’occhio lo statunitense Jeremy Wariner, anche lui capace di fare grandi cose.

Per quanto riguarda il mezzofondo, nei 5000 sono diversi i pretendenti alla vittoria, difficile fare un nome su tutti ma di certo sarà battaglia fra kenioti ed etiopi. Fra i protagonisti ci sarà quasi sicuramente Bekele.

Teatro delle competizioni saranno i tradizionali grandi meeting estivi e, dal 25 agosto al 2 di settembre i Mondiali di Osaka, che saranno l’ambita vetrina internazionale dove anche gli azzurri sono chiamati a fare una più che onorevole figura.

Per quanto riguarda gli italiani puntiamo sui soliti noti: Andrew Howe, Stefano Baldini, Assunta Legnante e pochi altri, nella "speranza - come ricorda Giorgio Rondelli, allenatore e commentatore tecnico televisivo- che nel frattempo cresca il nostro vivaio. Il problema del movimento azzurro è la continuità dei risultati. Alcuni nostri atleti sono capaci di buone performance, poi faticano a confermare il loro talento. E non sappiamo se si tratta di un problema di preparazione o una componente psicologica. Abbiamo avuto un inverno scoppiettante. Poi alcuni atleti come Caliandro hanno deluso. Speriamo in una loro crescita".

Birmingham, l’antefatto
Era successo che ai Campionati europei indoor in Gran Bretagna a Birmingham alcuni azzurri fossero andati al di là delle più rosee previsioni. Sorprese, in alcuni casi, oppure conferme non scontate. Cosimo Caliandro, per esempio, ha conquistato una medaglia d'oro nei 3000 metri, complice una gara tattica e uno sprint che, un po’ da lontano, ha ricordato quelle di Alberto Cova. Un’altra bella sorpresa è stata Assunta Legnante, un donnone sulla trentina, che, nel tempo, è riuscita ad emergere. Fino ad oggi tanta gavetta, una vita da mediano, insomma. Persino un po' di sfiga. Il Coni nel 2004 le aveva negato la partecipazione alle Olimpiadi perché ha un glaucoma all'occhio sinistro. Sotto sforzo potrebbe perdere la cornea. Ma a Birmingham ha fatto la prima donan e con i suoi 120 chilogrammi si è portata a caso la medaglia più ambita.

Questa estate potremmo ancora vedere la leggerezza veloce di di Silvia Weissteiner, una piuma di donnina, 46 chilogrammi che da giovanissima non era la migliore, poi è cresciuta grazie alla testardaggine.

Non avvistato durante l’inverno Gibilisco, il saltatore con l'asta dal grande talento ma che stenta a ritrovare la sua dimensione di campione: "E' un vero e proprio enigma, stigmatizza Rondelli". Vedremo. Per Gibilisco una stagione importante, forse decisiva perché ne va del suo futuro di atleta. Se dovesse arrivare l'ennesima delusione che ha caratterizzato le ultime stagioni; questo influenzerebbe pesantemente le sue scelte.

Andrew Howe meriterebbe un capitolo a sé. Le sue ambizioni dovrebbero concentrarsi sul salto in lungo dove dovrebbe raccogliere parecchio nelle manifestazioni che contano, grandi meeting, campionato mondiale e, soprattutto, l’Olimpiade. Howe potrebbe distrarsi inseguendo gloria anche sui 100 metri, mentre i 200 metri secondo il parere di Rondelli sono una disciplina molto tecnica e difficile da preparare e quindi esclude che l’azzurro si possa cimentare con profitto, anche perché il rischio di infortuni è sempre in agguato.

Nella marcia abbiamo Ivano Brugnetti: bravo ma imprevedibile. Il corsaro del tacco a punta di Sesto è capace di grandi cose ma anche di debacle non annunciate. Per Brugnetti è un marciare sul filo del rasoio, talvolta rischia la squalifica. Ma per i marciatori il pericolo è il loro mestiere. Per Stefano Baldini si annuncia una stagione caratterizzata dalla partecipazione a due grandi maratone stagionali. La prima è stata Londra, in aprile, il secondo grande appuntamento sarà una maratona autunnale, forse Venezia o Milano. Secondo le voci che circolano nell'ambiente, fra gli addetti ai lavori, Baldini dovrebbe saltare altri appuntamenti intermedi - persino i Mondiali - per concentrarsi sulla preparazione della sua ultima Olimpiade, a Pechino. Intanto gli anni avanzano e la concorrenza, fra i runners,si fa sempre più spietata.

GRANDE ATLETICA ALL'ARENA DI MILANO
Riflettori puntati sull'Arena, tempio dell'atletica milanese. L'appuntamento è per il 23 e 24 giugno, quando saranno in pista le squadre nazionali maschile e femminile per cercare la promozione in Super League. Si tratta dell'evento sportivo di atletica leggera più importante dell'anno in Italia e una delle manifestazioni internazionali su cui il Comune di Milano punta per rilanciare l'immagine sportiva della città. In campo maschile saranno presenti: Italia, Bulgaria, Bielorussia, Ungheria, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia. In campo femminile si sfideranno le rappresentative di: Italia, Cipro, Bulgaria, Ungheria, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia.
E' annunciata la presenza dei più forti atleti azzurri, da Andrew Howe ad Assunta Legnante, dal mezzofondista Caliandro, rivelazione di questo inverno, fino agli azzurri che rappresentano il tessuto del movimento azzurro.


Pubblicato su Freesport

lunedì, maggio 28, 2007

Sponsorizzazioni sportive: la top 15 degli sponsor vale 266,4 milioni

Le prime 15 sponsorizzazioni sportive in Italia valgono 266,4 milioni di euro. Fra i soggetti che attirano i maggiori investimenti da una singola partnership ci sono Ferrari, Luna Rossa e Milan. La classifica emerge dal volume “Le Sponsorizzazioni Sportive in Italia – Annuario 2007” di StageUp.

E’ il colore rosso ad accomunare i soggetti sportivi protagonisti delle 15 operazioni di sponsorizzazione più ricche in Italia nel 2006 che assieme raccolgono investimenti per 266,4 milioni di euro. La Ferrari grazie alle partnership con Marlboro, Vodafone e Shell (solo questi tre accordi da soli pesano circa 129 milioni di euro l’anno) domina il podio nella speciale classifica che emerge dal volume “Le Sponsorizzazioni Sportive in Italia – Annuario 2007” di StageUp.
La quarta operazione più ricca è quella del Team Luna Rossa con Telecom: 17 milioni di euro l’anno per un’intesa sui marchi Tim, Alice e Telecom Progetto Italia, in grande evidenza in questi giorni, sullo scafo impegnato in Coppa America.
Il Milan, grazie alla sponsorizzazione di adidas, occupa la quinta posizione: il colosso dell’abbigliamento sportivo tedesco è accreditato di un investimento pari a 15 milioni di euro l’anno. Al sesto posto un’altra operazione sulla vela, quella di Mascalzone Latino con Capitalia per 14 milioni.

4 sport si spartiscono la classifica
La classifica che emerge da “Le Sponsorizzazioni Sportive in Italia – Annuario 2007” di StageUp evidenzia come il calcio sia lo sport più presente come numero di operazioni, ben 7. Oltre al Milan con adidas e Bwin (10 milioni di euro di fisso a stagione più un variabile in base alle vittorie), il calcio è rappresentato dalla Nazionale, grazie all’accordo con Puma (13 milioni l’anno), dalla Juventus con Tamoil (12,4 milioni a stagione) e Nike (8 milioni), dall’Inter con Pirelli (7 milioni) e la stessa Nike (8 milioni). Se l’automobilismo è presente con 5 operazioni che vedono come protagonista il solo Cavallino Rampante (alle prime tre operazioni in classifica si aggiungono quelle con Puma e Bridgestone), la Vela può contare su 2 rappresentanti (Luna Rossa e Mascalzone Latino). Unica presenza del Motociclismo è quella di Ducati grazie alla partnership con Marlboro.
Fonte: da un comunicato stampa di Stage up.

Basso-Castelnuovo, sfida in provincia: quando a vincere era il piastrellista

Ciclismo
Pubblicato su Dieci

Poteva essere una grande sfida, alla Coppi e Bartali, per intenderci. O, meglio, alla Moser e Saronni, per stare in proporzioni più accettabili. E invece, il destino ha voluto diversamente. Ora che la storia di Ivan Basso si sta tingendo di toni cupi, preludio al declino agonistico, malgrado continui a essere ancora, fra mille imbarazzi, il testimonial della Provincia per i Mondiali di Varese 2008, i ricordi e le voci in provincia iniziano a correre. Una di queste rimbalza fra le bocche degli appassionati che ricordano di quando, più di dieci anni fa, c’erano due ragazzini classe ’77, che imperversavano nelle gare ciclistiche del varesotto. Le due promesse del ciclismo italico si chiamavano Ivan Basso e Marco Castelnuovo, e quest’ultimo spesso e volentieri batteva il primo.

I due, dal punto di vista atletico, non si somigliavano affatto ma erano fatti per incontrarsi spesso e lanciarsi delle sfide. Chi ricorda di averlo visto correre nelle categorie giovanili ha impresso nella sua memoria un Basso che pedalava come un diesel, “era una specie di trattore”, mentre Marco Castelnuovo aveva dalla sua anche lo spunto. Dotato di classe sopraffina, Castelnuovo era solito vincere la gara inaugurale della stagione, la più ambita. Ma non passò mai professionista. Di lui si sa che ora fa il piastrellista e la bicicletta l’ha appesa al chiodo abbastanza presto perché non ha voluto cedere a certi compromessi che fra le voci raccolte in provincia, si sa, rimandano immediatamente al ricorso al doping, fin da piccoli.

Una grande vittoria la conquistò nella Varese-Angera, la Sanremo degli allievi. Notevole anche il primo posto nel Trofeo Città di Gallarate del ’93 (in maglia Uboldese). Nel ’92 (allievo) e nel ’94 (juniores), Castelnuovo s’aggiudica la Rogorella d’oro, una sorta di Oscar del pedale provinciale. Dei due il migliore a inizio carriera è stato Marco, mentre Ivan si doveva accontentare di stargli ad un palmer, spesso battuto quando arrivava il momento di buttarsi sulla linea del traguardo, magari con il colpo di reni risolutore.

La svolta arriva nel 1995. Ivan stacca tutti nella gara d’apertura infliggendo 1 minuto e 50 secondi al secondo. Da allora le vittorie sono pesanti. Per lui si aprono le porte della nazionale e inizia a correre all’estero. E Castelnuovo? A fine luglio a Boladello viene infilato in volata da Basso. Poi si riprende la rivincita a Casale Litta e a Olgiate Olona dove conquista la vittoria con una lunga fuga. Quando i due enfants terribles del ciclismo lombardo passano fra i dilettanti, la forbice si allarga a favore dell’ex vincitore del Giro 2006. Castelnuovo praticamente scompare, eppure da ragazzo era fortissimo. Fa ancora bene il 1998, due vittorie al Giro del Lago Maggiore e a Oggiono. E’ nella Caldirola, una delle squadre dilettantistiche più forti sulla piazza. Poi, di lui, si perdono le tracce. Solo i suoi amici sanno che è stato un campione. Per questo, ora, fa il piastrellista.