Non ho ancora visto il film Centochiodi di Ermanno Olmi, ma ho letto e ascoltato già parecchie critiche. La cosa, in fondo, mi dispiace. Perché a me Olmi piace molto. Dire che l'Albero degli Zoccoli è un capolavoro, ad esempio, è cosa fin troppo ovvia. Sul genio, quindi, non si discute. Però sembra che il congedo della carriera artistica - come annunciato, dal punto di vista della produzione di film - non sia convincente. Oggi Luca Doninelli su Il Giornale scrive "Premetto che Olmi è un grande artista e che in questo film ci sono scene di rara bellezza. Ma mi rattrista il senso di confusione che regna in queste immagini finali di una grande carriera. Il film è imperniato sull’inutilità della cultura e della tradizione o sul fallimento delle religioni? Sono due problemi diversi, qui trattati come se fossero uno solo".
Molto interessante anche l'intervento di Giuliano Ferrara sullo stesso argomento.
Molto interessante anche l'intervento di Giuliano Ferrara sullo stesso argomento.
Questo film, comunque, andrò a vederlo.
Qui l'articolo di Luca Doninelli sul film di Olmi, il potere e le vere ragioni della bellezza
Qui l'opinione di Giuliano Ferrara l'EgoCRistocentrismo di Olmi e la crocefissione dei libri
In controtendenza Maurizio Caverzan che parla molto bene del film e del messaggio che il regista ha voluto darci.
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