Pubblico, con il consenso dell'autore, alcuni stralci dell'intervento apparso su Libero dell'8 luglio 2006, firmato dall'Onorevole Luca Volonté, presidente Udc alla Camera dei Deputati.
"Lavoro inumano e morti e morti quotidiane ci inseguono come notizie sempre uguali alle quali ci abituiamo, più passa il tempo e più difficilmente ci passiamo sopra con una smorfia. Un altro, vabbè poveretto! Aprilia a metà tra Roma e Latina, fabbrica da terzo mondo, tutti sapevano e nessuno parlava. 15 euro al giorno, dalle 10 alle 14 ore, la gran parte italiane ridotte dalla necessità e dalla spregiudicata prepotenza del padrone-mercante, in schiavitù. Già, perché si è schiavi tout court, se si viene ridotti a non proferir parola e a dover lavorare lì dentro, tra bidoni maleodoranti di mastice e fili scoperti sul pavimento. Quando finisci la sera, alle nove o alle dieci, con i tuoi 15 euro, torni sulla via di casa, nemmeno ti accorgi di essere in vita, nemmeno riesci a cambiare l'aria dei polmoni e subito sono le sei del mattino.
"Lavoro inumano e morti e morti quotidiane ci inseguono come notizie sempre uguali alle quali ci abituiamo, più passa il tempo e più difficilmente ci passiamo sopra con una smorfia. Un altro, vabbè poveretto! Aprilia a metà tra Roma e Latina, fabbrica da terzo mondo, tutti sapevano e nessuno parlava. 15 euro al giorno, dalle 10 alle 14 ore, la gran parte italiane ridotte dalla necessità e dalla spregiudicata prepotenza del padrone-mercante, in schiavitù. Già, perché si è schiavi tout court, se si viene ridotti a non proferir parola e a dover lavorare lì dentro, tra bidoni maleodoranti di mastice e fili scoperti sul pavimento. Quando finisci la sera, alle nove o alle dieci, con i tuoi 15 euro, torni sulla via di casa, nemmeno ti accorgi di essere in vita, nemmeno riesci a cambiare l'aria dei polmoni e subito sono le sei del mattino.
(...) Sali al nord e il museo degli orrori del lavoro clandestino riappare, questavolta a Brendola tra Vicenza e Verona non sono donne italiane ma immigrati cingalesi (...)
Depauperati della loro giovinezza , violati nel loro futuro. Nessuno sapeva? Poi ti succede che ti scappano le morti, due donne come Anna Maria e Giovanna che lavoravano in una fabbrica di pochi metri quadri, uno scantinato senza via d'uscita e senza estintore nel quale sono morte asfissiate. Meglio occuparsi delle aziende multinazionali che sfruttano i bambini e ledonne in Pakistan, meglio occuparsi dei diritti dei lavoratori in Cina che guardare il mostro che sempre più ci cresciamo in casa. (...)
La cosa più preoccupante è l'ignavia, l'omissione, il menefreghismo che ci ha colpito. Una volta perché "La farò domani la denuncia", un'altra perché "ci sono i Mondiali", c'è sempre una scusa per rinviare il dovere civile.
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